Acido urico e demenza incidente in 12 anni di follow-up
Nei pazienti con gotta, mantenere un livello di acido urico sierico ( SUA ) troppo basso con la terapia di riduzione dell'urato è tema di preoccupazione perché si ritiene che l'acido urico sia neuroprotettivo.
Tuttavia, la relazione tra acido urico sierico e demenza rimane dibattuta. È stato studiato l'impatto del livello di acido urico sierico sull'incidenza della demenza.
È stata valutata l'associazione longitudinale tra il livello di acido urico sierico e la demenza incidente ( criteri Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders Version IV, DSM-IV ) in una grande coorte di persone anziane sane dalla comunità ( coorte di Digione dello studio Three-City ).
Inoltre, è stata studiata la relazione tra il livello di acido urico sierico e i marcatori di risonanza magnetica per immagini ( MRI ) di invecchiamento cerebrale ( volume di iperintensità della sostanza bianca WMHV, volume delle lacune e dell'ippocampo ).
Il campione dello studio ha compreso 1.598 persone ( età media 72.4 anni, 38.3% maschi ).
Durante i 13.357 anni-persona di follow-up ( durata mediana: 10.1 anni ), la demenza si è sviluppata in 110 partecipanti ( tasso di incidenza grezzo: 8.2 / 1.000 anni-persona ).
Dopo aggiustamenti multipli, l'hazard ratio ( HR ) multivariato con il più alto rispetto al più basso livello sierico di acido urico è stato pari a 1.79 ( P=0.007 ).
L'associazione è stata più forte con la demenza vascolare o mista ( HR=3.66, P=0.015 ) rispetto alla malattia di Alzheimer ( HR=1.55, P=0.10 ).
C'è stata una tendenza non-significativa verso un'associazione tra alto livello sierico diacido urico e ampio volume di iperintensità della sostanza bianca ( P=0.10 ), un biomarcatore di malattia dei piccoli vasi, ma non con il volume dell'ippocampo ( P=0.94 ) o delle lacune ( P=0.86 ).
In conclusione, il rischio di demenza, in particolare di demenza vascolare o mista, può aumentare con elevati livelli di acido urico sierico negli anziani. ( Xagena2018 )
Latourte A et al, Ann Rheum Diseases 2018; 77: 328-335
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